Stretching o rinforzo muscolare per prevenire gli infortuni della corsa?
Tra i runner è cosa comune pensare che lo stretching sia fondamentale per prevenire gli infortuni e debba essere fatto con frequenza. È ugualmente diffusa poi l’idea che chi corre non dovrebbe allenare allo stesso tempo la forza muscolare con dei carichi elevati in quanto “ci si appesantisce”. In questo articolo cercheremo di analizzare, da un punto di vista scientifico, le strategie che sono effettivamente utili per cercare di prevenire gli infortuni.
Per la stesura di questo articolo prendiamo in esame la revisione sistematica (che sarebbe uno “studio fatto su più studi”) di Laursen e colleghi del 2014 che ha voluto valutare l’efficacia del rinforzo muscolare, dello stretching, dell’allenamento propriocettivo o di una combinazione di questi tre elementi, rispetto alla prevenzione degli infortuni legati allo sport.
È doveroso premettere che la revisione ha incluso principalmente studi svolti su calciatori o giocatori di basket; tuttavia in assenza di altri dati potremmo ipotizzare che queste conclusioni siano sensate anche per i runner.
L’analisi complessiva svolta dagli autori ha incluso un totale di 26.610 atleti e ha identificato nel rinforzo muscolare la strategia più efficace per ridurre il numero di infortuni durante il periodo analizzato; è interessante come il rinforzo isolato ha ottenuto dei valori migliori rispetto all’intervento combinato (rinforzo + stretching + allenamento propriocettivo). Lo stretching isolato non ha prodotto invece risultati significativi.
Che conclusioni possiamo trarre da questa revisione? Sicuramente rinforzare i muscoli coinvolti nel gesto atletico, magari con esercizi sport-specifici, può essere una strategia di valore in ottica di prevenzione. Il rinforzo aumenta infatti la capacità di carico delle strutture che andiamo a stressare durante la corsa.
Lo stretching è da buttare? Non se viene fatto con un fine, come ad esempio il miglioramento della mobilità articolare che, se limitata, potrebbe contribuire allo sviluppo di problematiche muscoloscheletriche.