Gli studi condotti sull’interruzione degli infermieri durante la preparazione e somministrazione dei farmaci, hanno descritto il fenomeno sempre in negativo. Una ricerca statunitense pubblicata sulla rivista International Journal of Nursing Studies, ha indagato sugli effetti positivi che possono produrre le interruzioni e secondo gli studi condotti l’interruzione degli infermieri è tra quei fattori che aumentano il rischio di errore.
Per interruzione s’intende la rottura della continuità dell’attenzione subita dall’infermiere il quale, mentre è impegnato nella preparazione o somministrazione dei farmaci prescritti e che viene distolto per svolgere altri compiti. Addirittura uno studio condotto in Italia in reparti chirurgici ha riportato una media di 1 interruzione ogni 3,2 farmaci somministrati. Le interruzioni avvengono principalmente per allarmi, campanelli, telefoni (nel 32,7%), da altri infermieri (25,1%), da medici (5,5%), da pazienti o loro familiari(17,1%).
Interrompere un infermiere mentre prepara o somministra la terapia non è “cosa da poco”: a seguito di un’interruzione, gli infermieri erano ben propensi a sospendere l’attività per occuparsi del compito di interruzione (51,1%) o ad essere multitasking, cioè riuscire ad occuparsi sia del compito primario che di quello previsto dall’interruzione (40,3%) e solo il 12,6% ha continuato il proprio lavoro, tralasciando il motivo dell’interruzione.
Le soluzioni? Potrebbero essere molteplici. Prevedere in ogni reparto una stanza o zona “protetta” dedicata alla preparazione dei farmaci oppure (come fanno negli ospedali anglosassoni) far indossare all’infermiere che si muove nel reparto con i farmaci pronti da somministrare un indumento distintivo (frequentemente un “red apron”, una sopraveste rossa). Tale indumento identifica chi lo porta, sia agli occhi dei pazienti che degli altri operatori sanitari, come una figura momentaneamente distolta dalle normali attività assistenziali del reparto.
La ricerca americana presa in esame invece suggerisce che dal momento che le interruzioni non possono (e forse non dovrebbero) essere evitate, un metodo ragionevole per gestire le interruzioni potrebbe essere quello di imparare come meglio prepararsi e gestire situazioni soggette a interruzioni.