Ma perché in Italia esiste l’obbligo del “certificato medico-sportivo” e di quale certificato ho bisogno e da quale medico devo andare per averlo? Occorre sapere prima di tutto che l’Italia è stato il primo Paese al mondo ad avere una Legge di Stato sulla tutela della salute degli atleti e dei praticanti attività sportiva (in coerenza con la Carta Costituzionale dove la “tutela della salute è riconosciuta come uno dei diritti inviolabili dell’uomo“).
Diversi studi hanno anche dimostrato come l’esecuzione di un ECG a riposo, permetta di identificare in giovani atleti la condizione di cardiomiopatia ipertrofica mentre risulta insoddisfacente il protocollo raccomandato dall’American Heart Association (basato su anamnesi ed esame obiettivo) con una sensibilità del 77% inferiore. Altri ancora dimostrano come l’introduzione per legge dello screening elettrocardiografico nel 1982 in Italia, si sia tradotta in una riduzione dell’incidenza di morte improvvisa cardiovascolare dei giovani atleti e una conseguente riduzione della mortalità per cardiomiopatie identificate grazie all’ECG.
E’ doveroso fare una precisazione: l’abolizione delle visite mediche scolastiche e della leva militare obbligatoria con annessa visita medica (01-01-2005) ha fatto sì che la visita di idoneità medico-sportiva rimanga ad oggi, per molti la prima visita presso un medico specialista tanto che la si esegue prevalentemente per il problema della cosiddetta “morte improvvisa”, ma vengono invece spesso sottovalutati dai pazienti i numerosi benefici a latere di tale visita.
Dobbiamo quindi pensare alla visita medico sportiva come a uno screening in prevenzione secondaria ma che si può trasforma in un momento di prevenzione primaria (evitare che la malattia si presenti a causa di uno scorretto stile di vita). Basti pensare all’obesità infantile.
Non pensate quindi alla visita come a un costo da sostenere ma un piccolo investimento per la vostra salute
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