E se oltre alle medicine il medico vi prescrivesse anche l’attività fisica? “Fare sport” come indicazione medica. Una vera e propria ricetta con esercizi fisici diversi a seconda della patologia e una “dose” minima uguale per tutti: almeno 3 volte a settimana. Questo perché lo sport non solo fa bene e deve far parte di uno stile di vita sano ma aiuta anche a prevenire le malattie. Questa sarebbe la sintesi delle raccomandazioni elaborate in Francia dagli esperti dell’Istituto nazionale per la ricerca (Inserm).
A ogni patologia un’indicazione diversa: per gli obesi ridurre il girovita (un programma quindi di esercizi di resistenza), nel diabete di tipo 2 esercizi per potenziare i muscoli uniti a esercizi di resistenza di intensità mentre per l’insufficienza cardiaca sono consigliati 30 minuti di attività moderata almeno 5 volte la settimana. Ma non finisce qui. Chi ha avuto un ictus deve fare un’attività fisica regolare da integrare anche nei gesti quotidiani (questo riduce l’impatto le conseguenze neuromuscolari) mentre invece chi è soffre di BPCO sono consigliati esercizi di resistenza e potenziamento muscolare (nuoto e Tai Chi nella fattispecie). E un programma anche per la depressione: programma di resistenza e potenziamento muscolare almeno 3 volte a settimana per prevenire le recidive e ridurre i sintomi.
In questo il Regno Unito ha fatto passi da gigante: i medici possono prescrivere boxe, balli ma anche giardinaggio, sessioni di mindfulness e prove di coro. E queste attività fanno parte di un progetto (parzialmente) finanziato dal National Health Service, il sistema sanitario del Regno Unito. In Italia, da gennaio il cosiddetto “Ricettario dell’attività fisica” è operativo in tutta la Sardegna e lo sport, alla stregua dei farmaci, viene prescritto dal medico curante tanto che il progetto è stato inserito dall’ATS sarda tra gli indirizzi del Piano regionale di prevenzione.