Qual è la migliore strategia di recupero, dopo una mezza maratona, specie per i runner amatoriali? Un recente studio tedesco ha valutato l’efficacia di tre differenti strategie di recupero negli atleti che hanno corso una mezza maratona. Vediamo nello specifico.
46 atleti di sesso maschile hanno completato la mezza maratona dopodiché sono stati assegnati casualmente ad uno dei seguenti gruppi:
- Gruppo recupero attivo: i runner hanno fatto jogging per 15 minuti
- Gruppo immersione in acqua fredda: i runner sono rimasti per 15 minuti immersi fino al bacino in una vasca contenente acqua ad una temperatura di circa 15°C
- Gruppo massaggio: i runner hanno svolto una sessione di massaggio sportivo defaticante
- Gruppo recupero passivo: i runner sono rimasti seduti su una panchina per 15 minuti
I ricercatori hanno misurato una serie di parametri relativi alla fatica in diversi momenti: prima della mezza, subito dopo l’intervento di recupero e 24 ore dopo la gara e i test svolti valutavano sia parametri soggettivi che oggettivi (tra cui i marker “di fatica” nel sangue). I risultati mostrano come lo sforzo fisico prolungato porti a cambiamenti significativi rispetto alle misure soggettive e oggettive dello stato di fatica.
Contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, il recupero attivo sembrerebbe portare addirittura effetti negativi sul recupero rispetto agli altri interventi esaminati, sia dal punto di vista soggettivo (minor percezione di recupero) che oggettivo (maggior concentrazione di creatinchinasi nel sangue). L’immersione in acqua fredda e il massaggio hanno portato invece effetti benefici rispetto alla percezione di fatica e all’indolenzimento muscolare, superiori rispetto al gruppo di recupero passivo. Nessuno degli interventi proposti ha avuto effetti positivi sui marker ematici oggettivi di fatica.
E tu? Come recuperi dopo una mezza maratona?