Per prevenire il tumore al colon è utile sottoporsi periodicamente allo screening del sangue occulto nelle feci, che in caso di risultato positivo porta alla necessità di effettuare una colonscopia di controllo. La presenza di sangue nelle feci può infatti segnalare una lesione tumorale (benigna o maligna). Come per tutti gli screening è importante che sia l’esame del sangue che la colonscopia di controllo siano eseguiti con la cadenza giusta e coinvolgano le persone giuste.
La ricerca del sangue nelle feci è consigliata e proposta a tutta la popolazione senza fattori di rischio specifici tra i 50 e i 69 anni ogni due anni. Dato che si tratta di un test di screening, deve essere riservato alle persone prive di sintomi, che rientrino nella fascia di rischio stabilita. In presenza di alcuni sintomi o esami alterati (anemia e/o carenza di ferro, sanguinamenti rettali, diarrea o stitichezza insorta di recente ) può infatti essere indicato eseguire direttamente l’esame endoscopico e non del sangue occulto.
Cosa comporta un esame del sangue occulto improprio? Intanto può portare ad aumentare il numero di colonscopie inutili, con conseguente esposizione al rischio di complicazioni. Se l’esame del sangue occulto dà un risultato positivo (ovvero se del sangue c’è), bisogna eseguire una colonscopia, che potrà essere in seguito ripetuta a seconda del risultato. La colonscopia successiva, detta di sorveglianza, andrà effettuata nei tempi indicati dal medico gastroenterologo che ha eseguito la prima. Sarà quindi il medico che stila il referto della prima colonscopia a indicare l’intervallo di tempo più appropriato per la successiva. In sintesi, secondo le indicazioni delle linee guida europee, il medico indicherà un intervallo diverso a seconda che sia o meno stato trovato un adenoma (ovvero polipo benigno), delle sue dimensioni, della quantità di adenomi trovati, del loro tipo determinato dall’esame istologico. Non è opportuno richiedere controlli più frequenti. In caso di fattori di rischio specifici (in particolare familiarità per poliposi o per tumore al colon) sarà il medico a prescrivere il percorso preventivo più adatto.